Micina racconta: la speciale storia di Pulzina 🐥
Ciao a tutti cari amici! 😊
Come vi ho promesso qualche articolo fa, è giunta l’ora di raccontarvi la straordinaria storia di Pulzina.
Siete pronti? Mettetevi comodi, copertina e tisana alla mano, si inizia! 🍵🛋️
Un nuovo arrivo in giardino
Era un giorno come tanti nel mio regno, il giardino che scruto con occhi attenti dalla mia postazione preferita 🏡. Eppure, qualcosa di strano accadde. Un essere sconosciuto, fiero e impettito, con una cresta rossa e piume sgargianti, camminava con aria maestosa tra l’erba. Lo osservavo con la mia solita eleganza felina 🐱, mentre Joy, la mia fedele compagna, lo studiava da lontano con un misto di curiosità e diffidenza 🐶. Non si fermò a lungo, gironzolò per qualche ora e poi svanì. Era un gallo misterioso 🐓.
La vera sorpresa arrivò il giorno dopo quando una nuova creatura fece la sua comparsa, molto simile al primo visitatore, ma più piccola e senza quella vistosa cresta. Questa volta non si limitò a passeggiare: trovò un posto speciale nel giardino e, senza alcun preavviso, vi depositò un uovo! 🥚 Oh, che strano comportamento! Ogni giorno tornava, sempre nello stesso posto – il cesto del rasaerba, come se fosse stato scelto apposta per lei – e lasciava un altro dono. I miei umani erano entusiasti di queste deliziose uova, mentre io mi domandavo che magia fosse mai quella. ✨

La dedizione di una mamma
Un giorno, accadde qualcosa di ancora più straordinario: la gallina, dopo aver lasciato il suo uovo, non se ne andò. Rimase lì, accovacciata, con una dedizione che suscitò in me un misto di ammirazione e perplessità. I miei umani, con la loro solita gentilezza, le restituirono le uova più recenti perchè potevano nascondere al loro interno un futuro pulcino, e lei, con grande cura, le sistemò sotto di sé. Iniziò così il suo lungo impegno: giorno dopo giorno rimase lì, abbandonando il nido solo per pochi minuti, giusto il tempo di nutrirsi e sgranchirsi un po’ le zampe.
Dopo un tempo che a me sembrò infinito – ma che i miei umani chiamano “venti giorni” – avvenne il miracolo. Dalle uova si udirono piccoli scricchiolii, poi delle minuscole testoline si affacciarono al mondo 🐣. Tuttavia, solo uno dei pulcini riuscì a sopravvivere, lei. La mamma, la accudiva con una dedizione che mi colpì profondamente.
La piccola pulcina la seguiva ovunque, rintanandosi sotto le sue ali quando era stanca o spaventata. Io la osservavo con occhi sgranati, affascinata da quella piccola creatura che sembrava così fragile. Joy, invece, sembrava avere una missione: proteggerle entrambe. 🛡️

Dov’è finita la mamma gallina?
Con il passare dei giorni, i miei umani costruirono un recinto per garantire loro più sicurezza. La mamma, giorno dopo giorno, iniziò ad allontanarsi sempre di più. Prima per pochi minuti, poi per ore intere, finché un giorno decise che la sua missione era compiuta e tornò nel suo giardino. Io non capivo. Come poteva abbandonare la sua piccola bambina così? Lo trovavo ingiusto, e non ero l’unica: anche Joy si aggirava per il recinto con uno sguardo preoccupato. Davide, però, informatosi da un esperto, mi spiegò che nel mondo delle galline questa era la normalità. Anche se non mi piaceva l’idea, dovevo accettarla.
Pulzina e il legame speciale con gli umani
La piccola Pulzina – così l’abbiamo chiamata – imparò presto a cavarsela da sola. Io la osservavo crescere giorno dopo giorno, e notavo che stava sviluppando una strana abitudine: seguiva la mia famiglia umana in cerca di cibo e si faceva perfino prendere in braccio! Ogni mattina, non appena i miei umani uscivano di casa, Pulzina correva loro incontro pigolando, come se volesse raccontare chissà quale avventura notturna. E quando arrivava il momento del cibo, non si limitava a becchettare a terra: si avvicinava con aria furba, quasi a voler scegliere lei stessa il suo pasto. Che creatura strana… non somigliava affatto agli altri uccelli che avevo visto nella mia vita. Eppure, si vedeva che qualcosa le mancava. Forse sentiva la solitudine, non avendo altri pulcini con cui giocare. 🐥
L’arrivo di Cesarina: un’amicizia tra piume e libertà
Fu così che dopo qualche tempo arrivò Cesarina. Ricordo ancora il giorno in cui la portarono a casa: un’altra gallina, ma diversa. Mi dissero che era destinata ad un posto terribile, un “allevamento intensivo” , e che finalmente era libera. Pulzina e Cesarina si guardarono, si studiarono, e in breve tempo diventarono inseparabili. Dove andava una, andava anche l’altra, spesso seguite da Joy, che forse ormai pensa di essere una gallina pure lei! È sempre buffo vedere quel trio gironzolare nel cortile. 😄

E poi, con grande sorpresa di tutti – soprattutto mia e di Simba – Cesarina iniziò a deporre le uova! 🥚Pulzina, invece, ancora nulla. “Un giorno arriverà anche il suo momento”, dicono spesso i miei umani con un sorriso. E comunque, che importa? Le vogliamo molto bene lo stesso. ❤️
Pulzina e Cesarina: quando le galline bussano alla porta
Ora Pulzina è cresciuta. Ama stare in compagnia, ma non troppo vicina agli altri, forse perché da piccola ha dovuto imparare a cavarsela da sola. Ogni tanto, con Cesarina, fa qualcosa di davvero insolito per una gallina: invece di starsene nel recinto, si avvicina alla porta di casa e, con il suo becco, picchietta leggermente contro il vetro, come se volesse essere invitata a entrare. 🏠 È la sua maniera di dire: “Ehi, sono qui! Non dimenticatevi di me!”. Io la osservo dal mio solito posto, incuriosita dalle sue strane abitudini e affascinata dalla sua storia.